Telegraphic Manipulation
de-IZØDDD
Metodo di manipolazione col braccio appoggiato e braccio sollevato col tasto verticale
Qualche tempo fa ho avuto l’occasione di leggere un articolo di un O.M. sul suo sito, a proposito dell’impegno per la manipolazione “tipo giapponese”, come la chiama lui impropriamente. Cioè quella col gomito sollevato dal tavolo.
Ho ritenuto doveroso scrivere anch’io qualcosa in proposito perché la mia opinione su quello che ho letto è diversa dalla sua. Ho estrapolato dal suo articolo solo qualche frase che ritengo esaustiva per far comprendere cosa lui ne pensi del metodo che abbiamo usato in Italia e degli italiani naval o militari in genere.
Premetto che desidero mettere in chiaro che io sono un ex professionista radiotelegrafista nato in ….omissis….una piccolissima penisola dove hanno inculcato la canonica manipolazione con il gomito in appoggio….parole riprese dall’articolo che continua … con il gomito in appoggio come unica impostazione corretta per trasmettere (!), mentre nel vastissimo Impero Britannico, in Asia, in Africa, nel Pacifico, in Oceania, in Canadà, Russia ecc.ecc. veniva insegnato a trasmettere con tutto il braccio, con il gomito fuori e senza appoggio…. omissis…In quell’ecc. ecc. pare ci siano altre nazioni minori…. Ma non leggo USA.
Quindi ipotizzo che non solo nella nostra povera e miope Italia che ci caratterizza si insegnava così, ma anche negli Stati Uniti, che allora era la nazione con il più fenomenale sviluppo delle comunicazioni che guarda caso, si svolgevano con i tasti telegrafici. Ricordo che già alcuni anni fa un altro O.M. molto conosciuto scrisse un articolo simile in un forum di radiotelegrafisti ormai in disuso, ed io risposi semplicemente con un link in cui si mostrava come negli USA i militari insegnassero agli allievi come manipolare un tasto verticale col braccio appoggiato.
L’articolo continua con omissis …. Il mondo radiotelegrafico mondiale non è formato da stupidi e noi italiani non siamo i soli "intelligentoni" del pianeta...siamo soltanto un popolo dove la percentuale di radiotelegrafisti presuntuosi è molto elevata…. omissis… Infatti, scrivo io, non siamo i soli, ci sono anche gli americani, i francesi, gli spagnoli ecc.
Prima di continuare vorrei però fare un distinguo tra due categorie ben distinte:
I professionisti e i dilettanti.
I primi sono considerati coloro che esercitano una professione o mestiere, come attività economica primaria mentre i secondi, coloro che coltivano un'arte, una disciplina o uno sport come attività marginale, per puro diletto.
Non vorrei fare degli esempi ma tutti capiscono che un pescatore professionista pesca in ogni condizione di tempo possibile, mentre un dilettante pesca solo quando gli va e magari se il tempo è ottimale. Questo vale per ogni attività. Non esiste quindi paragone tra le due categorie, ma con questo non voglio dire che tutti i professionisti sono più capaci dei dilettanti e viceversa, intendo dire che tra le due tipologie c’è un abisso di condizione, di preparazione e di attività: amatoriale una, lavorativa l’altra.
Questa premessa per dire che i professionisti radiotelegrafisti in Italia, militari o civili, sono stati istruiti per essere nelle migliori condizioni per espletare quella professione. Desidero far conoscere che il mio istruttore, quando ero un suo allievo, era già molto anziano negli anni ’60 del secolo scorso. Fu istruito dal proprio padre che era un capo stazione delle ferrovie. Quindi si parla dei primi del novecento o ancora prima. Durante tutta la mia vita lavorativa come marconista di bordo, radiotelegrafista nella Marina Militare ed in seguito come radiotelegrafista nella stazione ricevente delle Poste di Romaradio IAR, ho incontrato sempre colleghi che adottavano il mio stesso metodo di manipolazione. Eppure erano giovani ed anziani, militari e civili e provenivano da tutta Italia. Suppongo perciò che il metodo adottato nelle varie scuole, in tutti quegli anni, fu lo stesso.
Invece i dilettanti di solito hanno imparato da soli come auto didatta o seguendo un O.M più esperto. Quanti fra costoro sono riusciti ad imparare un metodo specifico particolare? Pochissimi, infatti quasi tutti hanno tentato di apprendere una manipolazione, una qualsiasi, magari un poco da un “esperto” e un poco da un altro ed hanno cercato di andare avanti in qualche modo. Anche perché oggi “sacrificarsi” ad usare il verticale quando esistono tasti molto più semplici e facili da usare, avrebbe poco senso. Perché non bisogna scordarsi mai che una volta imparato ad usarlo, poi occorre continuare ad adoperarlo. Fare un QSO ogni tanto non basta per mantenere il polso allenato. Ma non tutti usano il polso, molti per convenienza trasmettono usando solo le dita!
Avendo avuto la possibilità di girare il mondo, ho incontrato colleghi stranieri che manipolavano in un’altra maniera rispetto a quella che conoscevo io. Confesso però che già ai miei tempi, pochi usavano ancora il verticale. I professionisti che “lavoravano” tutto il giorno appena hanno potuto, hanno sostituito il verticale col bug o con l’automatico. Mi pare ovvio! Anche coloro che usavano il verticale col gomito alzato e che non si stancavano (sic).
Nessun professionista che io conosca ha mai detto che il suo metodo rispetto agli altri è il migliore. Dirlo o solo pensarlo è una stupidaggine che può uscire solo dalla bocca di un dilettante, dove esiste la competizione. (faccio sempre riferimento al pescatore… il tuo è più piccolo ecc.)
Il professionista sa che per affermare una cosa del genere, non basterebbe neanche conoscere tutti i metodi che esistono, perché mai sarebbe possibile avere la stessa dimestichezza e preparazione per tutti quanti nella stessa misura. Per il professionista e questa volta anche per i dilettanti onesti intellettualmente, non importa il metodo adottato, ma quello che ne viene fuori.
Quindi il metodo che hanno insegnato in Italia è uno dei tanti possibili, forse non il migliore e forse non il peggiore. Dipende sempre dall’operatore mettere a frutto quanto imparato. La cosa però che a me importa moltissimo è non scrivere dichiarando a chiare lettere che il nostro è peggiore di un altro perché a questo punto bisognerebbe poterlo dimostrare scientificamente.
Però affermare che personalmente si preferisce un metodo all’altro è pacifico e anche cosa buona e giusta. Rimane però un parere individuale! Neanche però è corretto affermare che col metodo del gomito alzato si può manipolare in tutte le condizioni possibili, perché non sempre si ha un piano di appoggio sufficiente ecc.
Perché allora scrivere nell’articolo citato che per la corretta manipolazione col braccio sollevato bisogna avere una sedia alta così, un tavolo fatto cosà, che il braccio deve avere quest’angolo, che la mano, che il pollice che questo che quest’altro?… Io durante il militare in Marina, ho prestato anche servizio su una motosilurante (MAS). Come RT naturalmente. Non avevo certo la sedia per sedermi, quindi si riceveva in piedi e si trasmetteva in piedi. Ma come? E il braccio sul tavolo? Ci si adatta a tutto, certo all’inizio c’erano delle difficoltà ma poi….
Credo di aver esposto come la penso per quanto riguarda la manipolazione e i vari metodi.
Per quanto riguarda invece il tasto giapponese GHD GT-501A quel bellissimo verticale in ottone cromato e acciaio non posso dire altro se non che è bellissimo.
Non avendo nessuna esperienza meccanica, anzi per quella di precisone poi sono una frana, non posso commentare quanto affermato sull’articolo citato sulla bontà o meno della meccanica del tasto. Però mi chiedo a cosa servano i cuscinetti a sfera. Certamente sono nati per ridurre l'attrito tra due oggetti in movimento rotatorio o lineare tra loro. Ma che tipo di movimento fa la leva con il fulcro di un verticale? C’era bisogno di inserire i cuscinetti? Poi leggo sempre dall’articolo di questo O.M……. omissis….
Cosa esclusiva per questo tasto è la presenza di un nonio (testina micrometrica) della famosa fabbrica di strumenti di precisione Mitutoyo. Il modello impiegato nel GT-501A è il 148-201 che permette di regolare il GAP (larghezza del contatto) con una precisione di un centesimo di millimetro (!).
Leggo ancora …. la cosa più importante non è la misura assoluta bensì la possibilità di posizionare il contatto sempre esattamente nella stessa posizione dopo ogni spostamento. Quest'ultimo è il vero punto di forza offerto dalla presenza della testina micrometrica che, altrimenti, non avrebbe un gran senso…... omissis.
Infatti non solo non avrebbe un gran senso, non ha proprio nessun senso (parere personale). Però fa tanta scena! La precisione micrometrica non serve in un tasto manuale. Per la verità non serve in nessun tasto, neanche per le palette dei paddles.
Qualche anno fa, infatti, qualcuno aveva tirato fuori il dinamometro e subito tutti a misurare a quanto dovevano regolare le palette. ….Un’assurdità!
Poi i soliti professori dicevano che dovevano essere tarate così e cosà, altrimenti non andavano bene. Come se tutti avessero le stesse dita, la stessa mano e adoperassero la stessa forza per la paletta di sinistra e di destra…. Quando una cosa è manuale, è la manualità che determina il “feeling” tra il tasto e la mente. Basta una regolazione di massima, abbastanza precisa, poi è la mano che si “adatta” regolando poi opportunamente la taratura ad personam di volta in volta.
Non desidero dire altro sul tasto e neanche su quanto letto ulteriormente dell’articolo, mi limito solo ad esporre le mie opinioni che sono frutto solo della mia esperienza. Come tutti sanno ognuno ha la propria perciò quello che penso e scrivo non è la verità assoluta ma solo la mia. Ci tengo sempre ad evidenziare questo perché quando leggo certi articoli pare che si stia leggendo il “Credo”. Dogmi inconfutabili senza se e senza ma. Invito chi legge a non dare per scontato quello che tutti noi scriviamo, meditate, queste sono solo considerazioni niente di più.
Natale Pappalardo ottobre 2019
Manipulation method with the arm supported and arm raised with the vertical key
​
Some time ago I had the opportunity to read an article by an O.M. on his website, about his commitment to "Japanese type" manipulation, as he improperly calls it. That is, the one with the elbow raised from the table.
I felt it was my duty to write something about it too because my opinion on what I read is different from his. I have extrapolated from his article only a few sentences that I consider exhaustive to make people understand what he thinks of the method we used in Italy and of the naval or military Italians in general.
I state that I would like to make it clear that I am a former professional radiotelegraphist born in ... omissis ... a very small peninsula where they have inculcated the canonical manipulation with the elbow in support ... words taken from the article that continues ... with the elbow in support as the only correct setting to transmit (!), while in the vast British Empire, in Asia, Africa, the Pacific, Oceania, Canada, Russia, etc. he was taught to transmit with the whole arm, with the elbow out and without support…. omitted ... In that etc. etc. it seems there are other minor nations…. But I don't read USA.
So I hypothesize that not only in our poor and short-sighted Italy that characterizes us we were taught this way, but also in the United States, which at the time was the nation with the most phenomenal development of communications, which coincidentally took place with telegraph keys. I remember that a few years ago another O.M. very well known wrote a similar article in a forum of radio operators now in disuse, and I simply replied with a link showing how in the US the military taught students how to manipulate a vertical key with the arm supported.
The article continues with omitted .... The world radiotelegraph world is not made up of stupid people and we Italians are not the only "smart people" on the planet ... we are only a people where the percentage of presumptuous radiotelegraphers is very high…. omitted… In fact, I write, we are not the only ones, there are also the Americans, the French, the Spaniards and so on.
Before continuing, however, I would like to distinguish between two very distinct categories:
Professionals and amateurs.
The former are considered to be those who exercise a profession or trade, as a primary economic activity, while the latter, those who cultivate an art, a discipline or a sport as a marginal activity, for pure pleasure.
I would not like to give examples but everyone understands that a professional fisherman fishes in every possible weather condition, while an amateur fishes only when he likes and maybe if the weather is optimal. This applies to every business. There is therefore no comparison between the two categories, but by this I do not mean that all professionals are more capable than amateurs and vice versa, I mean that between the two types there is an abyss of condition, preparation and activity: amateur one , the other working.
This premise is to say that professional radiotelegraphers in Italy, military or civilian, have been trained to be in the best conditions to carry out that profession. I wish to make known that my instructor, when I was a student of his, was already very old in the 60s of the last century. He was instructed by his father who was a station manager of the railways. So we are talking about the early twentieth century or even earlier. Throughout my working life as an on-board radio operator, radio telegraph operator in the Navy and later as a radio telegraph operator in the receiving station of the Romaradio IAR post office, I have always met colleagues who adopted the same method of manipulation as me. Yet they were young and old, military and civilians and came from all over Italy. I therefore suppose that the method adopted in the various schools, in all those years, was the same.
Instead, amateurs have usually learned on their own as a self-taught teacher or by following a more experienced O.M. How many of these have managed to learn a particular specific method? Very few, in fact almost all have tried to learn a manipulation, any one, maybe a little from an "expert" and a little from another and have tried to go forward in some way. Also because today "sacrificing" to use the vertical when there are much simpler and easier to use keys, it would make little sense. Because you must never forget that once you have learned how to use it, you must continue to use it. Making a QSO every now and then is not enough to keep the pulse trained. But not everyone uses their wrist, many transmit for convenience using only their fingers!
Having had the opportunity to travel the world, I met foreign colleagues who manipulated in a different way than the one I knew. However, I confess that even in my time, few still used the vertical. Professionals who "worked" all day as soon as they could, replaced the vertical with the bug or with the automatic. It seems obvious to me! Even those who used the handstand with the elbow raised and who did not get tired (sic).
No professional I know has ever said that his method is the best over others. Saying it or just thinking it is nonsense that can only come out of the mouth of an amateur, where competition exists. (I always refer to the fisherman ... yours is smaller etc.)
The professional knows that to affirm such a thing, it would not even be enough to know all the methods that exist, because it would never be possible to have the same familiarity and preparation for everyone to the same extent. For the professional and this time also for the intellectually honest amateurs, it doesn't matter which method is adopted, but what comes out of it.
So the method they taught in Italy is one of many possible, perhaps not the best and perhaps not the worst. It always depends on the operator to put what he has learned to good use. But the thing that matters a lot to me is not to write clearly stating that ours is worse than another because at this point we should be able to prove it scientifically.
But to say that one personally prefers one method to another is peaceful and also good and right. However, an individual opinion remains! However, it is also not correct to state that with the raised elbow method it is possible to manipulate it in all possible conditions, because there is not always a sufficient support surface, etc.
Why then write in the article cited that for the correct manipulation with the raised arm it is necessary to have a high chair like this, a table made like this, that the arm must have this angle, that the hand, that the thumb that this that this other? … During my military service in the Navy, I also served on a torpedo boat (MAS). Like RT of course. I certainly did not have a chair to sit on, so one received standing up and transmitted standing up. But how? And the arm on the table? We adapt to everything, of course at the beginning there were some difficulties but then ...
I think I have explained how I feel about manipulation and the various methods.
As for the Japanese GHD GT-501A key, that beautiful vertical in chromed brass and steel, I can't say anything else except that it is beautiful.
Having no mechanical experience, indeed for the precision one then I am a landslide, I cannot comment on what was stated in the article cited on the goodness or otherwise of the key mechanics. But I wonder what ball bearings are for. Certainly they were born to reduce the friction between two objects in rotary or linear motion between them. But what kind of movement does the lever make with the fulcrum of a vertical? Was there a need to insert the bearings? Then I always read from the article of this O.M ....... omitted….
What is exclusive to this key is the presence of a vernier (micrometric head) from the famous Mitutoyo precision instrument factory. The model used in the GT-501A is the 148-201 which allows you to adjust the GAP (contact width) with an accuracy of one hundredth of a millimeter (!).
I still read…. the most important thing is not the absolute size but the possibility of always positioning the contact in exactly the same position after each movement. The latter is the real strength offered by the presence of the micrometric head which, otherwise, would not make much sense ... ... omitted.
In fact, not only would it not make much sense, it doesn't make any sense at all (personal opinion). But it makes a lot of scene! Micrometric precision is not needed in a manual key. In truth, it is not needed in any key, not even for the paddles.
A few years ago, in fact, someone had taken out the dynamometer and immediately everyone to measure how much they had to adjust the vanes. .... An absurdity!
Then the usual professors said they had to be calibrated like this and that, otherwise they wouldn't go well. As if everyone had the same fingers, the same hand and used the same force for the left and right headstock…. When something is manual, it is the dexterity that determines the "feeling" between the key and the mind. Just a rough adjustment, quite precise, then it is the hand that "adapts" then appropriately adjusting the calibration ad personam from time to time.
I do not wish to say more about the button and not even about what I read further in the article, I will limit myself only to expressing my opinions which are the result of my experience alone. As everyone knows everyone has their own so what I think and write is not the absolute truth but only mine. I always want to highlight this because when I read certain articles it seems that the "Creed" is being read. Irrefutable dogmas without ifs and buts. I invite the reader not to take for granted what we all write, meditate, these are just considerations, nothing more.
Natale Pappalardo